“Addio", disse
la volpe. "Ecco il mio segreto. E’ molto semplice :
NON SI VEDE BENE CHE COL CUORE.
L’ESSENZIALE E' INVISIBILE AGLI OCCHI".
NON SI VEDE BENE CHE COL CUORE.
L’ESSENZIALE E' INVISIBILE AGLI OCCHI".
-Il piccolo principe-
Anticamente, vivevamo tutti nel sogno, sia da svegli che
nel sonno. Potevamo volare, parlare con gli animali, fare qualsiasi cosa:
vivevamo felici. Ognuno di noi sentiva cosa pensava l’altro e rispondeva
telepaticamente e prestando spontaneamente gli aiuti richiesti. Successivamente cominciammo a percepire la
nostra individualità e la differenza fra me e te, mio e tuo. Così cominciammo a
pensare e i nostri pensieri ci hanno allontanati sempre più. Abbiamo
incominciato a misurare e classificare. I pensieri erano diversi dalla
comunicazione che avevamo prima: potevamo sentire insieme, suonare insieme ma
non potevamo più pensare insieme e abbiamo avuto bisogno della parola per
comunicare.
Col tempo abbiamo anche percepito la differenza tra sogno
e veglia, ma abbiamo perso la capacità di parlare con gli animali, di
comunicare con gli altri regni della natura e con gli elementari, tranne quando
stavamo dormendo: solo a occhi chiusi potevamo ancora raggiungere quella
condizione di unità.
Ma abbiamo imparato a interpretarla e raccontarla agli
altri.
A ogni conquista ha corrisposto una perdita, ma ne
abbiamo conservato la memoria.
Ora, con una consapevolezza maggiore, possiamo recuperare
le memorie e integrarle nelle conquiste, salendo un importante gradino della nostra
evoluzione.
[…] Attraverso il sogno l’uomo ricorda cose importanti
per la sua individualità, ma ricorda che siamo tutti uniti in un coro. Il sogno
è una potente medicina e nel sogno possono venirci trasmesse indicazioni di
guarigione molto forti.
Tratto da “Sciamanesimo –antichi stregoni o moderni
sapienti?” Franca Silvani
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