lunedì 24 settembre 2012

DreamS


“Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto. E’ molto semplice :
NON SI VEDE BENE CHE COL CUORE.
L’ESSENZIALE E' INVISIBILE AGLI OCCHI".

-Il piccolo principe-
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Anticamente, vivevamo tutti nel sogno, sia da svegli che nel sonno. Potevamo volare, parlare con gli animali, fare qualsiasi cosa: vivevamo felici. Ognuno di noi sentiva cosa pensava l’altro e rispondeva telepaticamente e prestando spontaneamente gli aiuti richiesti.  Successivamente cominciammo a percepire la nostra individualità e la differenza fra me e te, mio e tuo. Così cominciammo a pensare e i nostri pensieri ci hanno allontanati sempre più. Abbiamo incominciato a misurare e classificare. I pensieri erano diversi dalla comunicazione che avevamo prima: potevamo sentire insieme, suonare insieme ma non potevamo più pensare insieme e abbiamo avuto bisogno della parola per comunicare.
Col tempo abbiamo anche percepito la differenza tra sogno e veglia, ma abbiamo perso la capacità di parlare con gli animali, di comunicare con gli altri regni della natura e con gli elementari, tranne quando stavamo dormendo: solo a occhi chiusi potevamo ancora raggiungere quella condizione di unità.
Ma abbiamo imparato a interpretarla e raccontarla agli altri.
A ogni conquista ha corrisposto una perdita, ma ne abbiamo conservato la memoria.
Ora, con una consapevolezza maggiore, possiamo recuperare le memorie e integrarle nelle conquiste, salendo un importante gradino della nostra evoluzione.
[…] Attraverso il sogno l’uomo ricorda cose importanti per la sua individualità, ma ricorda che siamo tutti uniti in un coro. Il sogno è una potente medicina e nel sogno possono venirci trasmesse indicazioni di guarigione molto forti. 
Tratto da “Sciamanesimo –antichi stregoni o moderni sapienti?” Franca Silvani

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